martedì 29 aprile 2008

La Straniera d'Inverno (parte 3)


D: Sappiamo che in questi giorni, dopo una lunga pausa, lei e Diana Gabbaldon avete finalmente ripreso a lavorare alla stesura de "La Straniera d’Inverno"
PS: Sì…

D: Avete dunque risolto le note divergenze che l’hanno portata ad afferrare per i capelli la sua collega, in occasione di un noto evento mondano, trascinandola poi tra i tavoli urlando a squarciagola "sei solo una patetica baldracca…"?
PS: in un certo senso. Ed anzi vorrei cogliere l’occasione per scusarmi col pubblico che ha assistito a questo imbarazzante episodio. Sono davvero mortificata per aver perso il controllo in quel modo, ma ero davvero esasperata.

D. Può spiegarci perché?
PS: Vede, scrivere un romanzo pervaso di sentimenti così profondi e viscerali, non è mai facile. E’ come, scavare nel proprio utero, capisce?

D: Non tanto, sa, essendo uomo ne sono alquanto sprovvisto, ma forse le nostre lettrici, capiranno…
PS: Loro capiranno. E… come dicevo, è un’operazione talmente devastante, che può portare a momenti di profondo stress.  E’…un’operazione che non mette a nudo solo la tua anima, ma anche i tuoi desideri più reconditi. Arriva un momento in cui sei sola con te stessa, ti vedi nuda di fronte all’infinito, ed il più delle volte ti accorgi di una nuova smagliatura o di una ruga che il giorno prima non c’era, e ti incazzi come una iena. Come intuirà si tratta di una cosa già di per sé devastante , ma se quest’operazione di "scavo" viene fatta cercando di mediare tra il tuo mondo interiore e quello di un’altra persona, le cose possono complicarsi. All’inizio sembrava che Diana ed Io potessimo narrare un comune "sentire" in una storia omogenea, struggente e meravigliosa, ma poco a poco sono emerse delle differenze, prima solo formali e poi sostanziali, che ci hanno portato a percorrere, per così dire, sentieri diversi, all’interno dello stesso romanzo…

D: E come avete fatto?
PS: E’ proprio questo il punto. Non abbiamo fatto. Abbiamo cominciato logoranti discussioni che non portavano a niente. Io volevo che il "mio" Alexander portasse a termine il percosso iniziato nei romanzi precedenti, diventando devinitivamente L’UOMO per eccellenza. Colui che ogni donna vorrebbe avere nel proprio letto. Lei pretendeva che questo ruolo spettasse al suo MacKeron, cosa impensabile, ovviamente. Alla fine, per cercare di andare avanti, abbiamo provato a dividerci i personaggi… ma ci siamo rese conto che così la vicenda si separava nettamente in due, ognuna di noi  portava avanti la propria storia… era ridicolo, come impaginare insieme due romanzi diversi. Allora abbiamo provato a scrivere a capitoli alternati, solo che quello che io facevo succedere nel primo, lei lo disfaceva nel secondo. Infine abbiamo provato a dividerci i sostantivi, gli aggettivi ed i verbi. Ma il risultato, se possibile è stato anche peggiore… e dava origine ad una prosa senz’altro originale, ma il più delle volte troppo ermetica. Nel frattempo accumulavamo stress. E continuavamo a cambiarci a vicenda le storie… lei faceva dire a Lidia che MacKeron era l’uomo più virile mai incontrato, ed io facevo aggiungere che però Alexander era, se possibile, ancor più bello. Allora lei chiosava con un commento contrario e quella che doveva essere una scena di due righe diventava un capitolo di battibecchi. Così, al Gran Gala del Rosa in Prosa, quando ho detto che per me i fagioli erano un po’ salati, e lei mi ha corretto dicendo che, invece, li trovava gustosissimi, non ci ho visto più, l’ho vista come un suo ennesimo ed intollerabile tentativo di intrusione nel mio territorio e così l’ho afferrata per i capelli…

D: Capisco…
PS: Sono ancora mortificata (lo dice con uno strano sorriso compiaciuto NdR)

D: E com’è stato possibile ricomporre la situazione tra voi due dopo una lite così dura e per di più così "pubblica"?
PS: Beh sa… per questo romanzo ci danno una barca di soldi… alla fine, ti dai un pizzico sulla pancia ed anche se quello che scrivi ti fa schifo, chissenefrega. Del resto, anche i miei romanzi precedenti erano delle boiate…

D. Ma come, e lo scavo nell’utero nuda davanti all’infinito e tutte quelle belle parole di prima?
PS: Ma sì, ma sì, sono cose che si dicono, però la verità è che sempre di un romanzetto rosa si trattava… sa, per gratificare l’immaginario femminile.

D: quindi questa è l’opinione che ha delle sue lettrici?
PS: Non mi fraintenda, io amo le mie lettrici. E… condivido le loro pene. Vede, di questi tempi, già farsi una bella scopata è difficile, si figuri trovare un uomo in grado di farti innamorare… e così, questo tipo di letteratura acquista valore terapeutico… noi donne del secondo millennio abbiamo un’emotività fragile e scompensata che urla per il bisogno di trovare uno sfogo ma che non potendo incanalarsi lungo il giusto percorso, traborda un po’ ovunque creando imbarazzanti pozzanghere. E poiché uomini non ce ne sono, ce li andiamo a trovare nei libri. Forse, l’unica riserva che posso avere, è che bisognerebbe spiegare ad alcune delle mie lettrici più affezionate che pur leggendo il libro anche 50 volte, né Alexander né MacKeron usciranno da quelle pagine (sospira NdR)… perché uomini così non esistono… e noi siamo destinate ad una solitudine fisica e sentimentale... sigh...  meno male che esistono i vibratori…

D: Sì… ehm (colpo di tosse imbarazzato) quindi ritiene che riuscirete a finire questo romanzo entro l’anno?
PS: Se quella cagna la smette di rompere, sì.. del resto (solo adesso noto che sta giocherellando con un ciuffo di capelli NdR) dovrebbe aver capito la lezione…

D. Questi sono della Gabaldon?
PS: Un souvenir…

D: Bene allora, signora Simonns… è stato un vero piacere.
PS: Anche per me… torni quando vuole, a proposito…

D: Sì?
PS: Intervisterà anche la cagna?

D: Ehm… non so, sa dipende dal direttore del giornale, cioè… ecco…
PS: non si preoccupi, era solo una domanda così… le posso offrire un tè?

Nota dell’editore: il presente articolo viene pubblicato in memoria del suo autore Rick Tuck, stranamente scomparso subito dopo aver registrato quest’intervista.



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1 commento:

  1. sì ma la torrida, estrugiente estoria?
    capisco l'ansia di apparire degli Autori, ma... che fine ha fatto Madame Bovary c'est moi?
    e i bassiventri ardenti di desiderio?
    [ appro, ma sarà bassiventre, bassoventri? un po' come pomidoro-pomodori, sai? dio che rovelli han gli Autori pôre creature!]

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