giovedì 17 aprile 2008

Gli occhi dei Vecchi

È una cosa che noto soprattutto quando sono in macchina.
In realtà non è che noti molte cose quando sono al volante. Quando guido, soprattutto in mezzo al traffico, mi trasfiguro in un essere rabbioso e sboccato. È una cosa un po’ imbarazzante, ma è al di là delle mie capacità di controllo, quindi tanto vale rassegnarsi all’inevitabile. Però non è di questo che volevo parlare, non adesso almeno. Quello che voglio dire è, invece, che in alcuni rari momenti di lucidità, mi capita di notare alcune cose ed una di quelle che mi ha sempre colpito è lo sguardo di alcuni anziani alle prese con l’attraversamento della strada.
Uno sguardo spaurito, timido, che si muove da destra verso sinistra quasi implorando le auto di fermarsi o, per lo meno, mi muoversi più lentamente… in modo appena più ordinato. Che diamine!
A volte i loro occhi incontrano per un attimo i miei, quel tanto che basta per restituirmi un po’ di lucidità, ed allora mi dimentico della fretta e delle imprecazioni. Alzo il piede dall’acceleratore e li faccio attraversare. Loro avanzano timidamente. Incerti, come se pensassero "chissà se mi posso davvero fidare di quello lì?", poi guadagnano il marciapiede opposto e, finalmente, si rasserenano.
Quel barlume di gratitudine che compare a quel  punto nei loro occhi fa davvero tenerezza, ma è la paura la cosa che mi resta dentro più a lungo. È quella che  mi fa male.
Non riesco a smettere di pensare che hanno paura, poverini. Hanno paura di fare una cosa così semplice e banale come attraversare la strada. Provate a pensarci un attimo, non è assurdo?
Sono vecchi, certo. Le gambe si muovono più lentamente, la vista si accorcia ed i riflessi non sono più quelli di una volta, ma non è solo questo. Non è una questione di incapacità. È un non riconoscersi nel modo in cui il mondo è cambiato da quando erano ragazzi ad oggi.
Non che prima fosse un paradiso, intendiamoci. È solo che da un certo punto in poi, il mondo ha incominciato a correre, proprio nel momento in cui loro, invece, rallentavano. Ed ora non la capiscono più questa vita così diversa. Ora è tutto un imperversare di automobili, smog, clacson, motorini… che incubo devono essere i motorini per loro, ci pensate?
Chissà se se lo immaginavano così il futuro, quando erano ragazzi?
Chissà se si aspettavano che il mondo si sarebbe trasformato in questo modo e così in fretta?
E poi, inevitabilmente, penso a me. Mi chiedo, chissà con che occhi guarderò io il futuro? Avrò la loro stessa luce spaurita nel mio sguardo? Anch’io mi sentirò uno straniero anche solo a pochi metri da casa ed avrò la stessa sensazione di essere lì per caso… o peggio, per sbaglio?
Probabilmente sì. Perché è difficile pensare che il mondo smetta di correre.
No, lui tirerà dritto per la sua strada, e sarò io ad arrancargli dietro. Sarò io che non riuscirò più a reggere il suo ritmo.
Mi restano solo una manciata di anni e poi anch’io avrò quello sguardo. Ed allora, inevitabilmente, sopraggiunge un altro pensiero a solleticare la mia fantasia. Forse, penso, forse non sarebbe male se ogni tanto tutti noi ci fermassimo e ci guardassimo intorno con gli occhi dei vecchi. Se ci riuscissimo, consapevolmente, fintanto che siamo ancora giovani, anche solo per poco tempo, probabilmente vedremmo le cose diversamente. E a quel punto non so se ci piacerebbe poi tanto il mondo che stiamo costruendo. Forse, se riuscissimo a guardarlo con gli occhi degli anziani, forse (dico solo forse) riusciremmo a fare qualche sbaglio in meno, e lasceremmo un’eredità meno spaventosa ai nostri figli…
Ma questi strani pensieri fanno appena in tempo ad affacciarsi alla mia mente che già il vecchietto ha raggiunto il marciapiede e scompare tra la folla. Le auto dietro di me cominciano a rombare la propria impazienza, io affondo il piede sull’acceleratore e riprendo la mia corsa, dimenticando tutto il resto.
Lo sguardo dei vecchi non riesce a seguirmi oltre il prossimo incrocio e la mia coscienza è troppo pigra per fermarsi a riflettere… ma sapete una cosa? È un vero peccato…

2 commenti:

  1. *Ho letto con interesse*

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  2. Vicino agli animali, ai bambini e agli anziani riesco ad essere serena e felice anche quando non è così.
    Bellissimo post. Animo acuto e sensibile sotto la scorza ;) NIKKA

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