domenica 28 maggio 2017

Una Parola al Giorno (o quasi): Bugie

In passato ho fatto il copywriter, quindi ho una certa dimestichezza con la menzogna o, quanto meno, se vogliamo essere magnanimi, con quella che potremmo definire "verità creativa". Tuttavia, invecchiando si peggiora e, nel corso degli anni, sono diventato sempre più intollerante nei confronti di certi spot palesemente ingannatori. Ne potrei citare millemila, ma, da esperto di lombosciatalgia, mi soffermerò su quello dei cerotti miracolosi che ti rimettono in piedi quasi all'istante.
Scriverò, dunque, una lettera aperta all'amico tennista che, mentre viene massacrato dalla consorte a suon di diritti e rovesci, si domanda come sia possibile che costei, che il giorno prima gemeva per il mal di schiena, adesso sia in grado di prodursi una performance atltetico tennistica così devastante.


La risposta, mio caro amico, non è come erroneamente pensi, nel sapiente utilizzo dei cerotti medicamentosi di questo o quel produttore (tanto sono tutti la stessa cosa).
Per esperienza posso garantirti che, dopo un attacco di lombosciatalgia, col cerottone non ci fai un cazzo. Per rimetterti in piedi hai bisogno di due o tre siringoni formato pachiderma di voltaren e muscoril, e il giorno dopo a stento riesci a deambulare verso il cesso con passo incerto e andatura da otuagenario claudicante.
L'idea di andare a giocare a tennis, non solo non ti sfiora neanche lontanamente, ma provi dolore anche solo a guardarlo in tv.

Quindi, se tua moglie ieri diceva di avere mal di schiena, e adesso zompetta garrula su e giù per il campo da tennis, le possibilità sono due:
O, insieme col cerotto, si è fatta apporre le mani da un guaritore birmano con poteri taumaturgici che sconfinano nel divino, oppure ti sta riempiendo di palle (non solo a tennis), e il mal di schiena non c'è mai stato, ma era solo una scusa per andare da un altro tipo di guaritore che le ha apposto qualcos'altro - che sia taumaturigo oppure no, questo non mi è dato di saperlo - ma che sicuramente le ha dato il sollievo necessario che tu da troppo tempo le neghi.

venerdì 12 maggio 2017

Una Parola al Giorno (o quasi): DESIDERI

Guerre Stradali

Caro amico, lo so, il mondo non è come lo vorresti.
Se dipendesse da te, in questo momento non saresti al volante di un'auto di merda, sull'autostrada, intimamente castrato nella tua mascolinità da limiti di velocità imposti da legislatori cacasotto e tendenzialmente dediti a passatempi di tipo sodomita.
Se il mondo fosse come lo desideri, tu piloteresti un caccia spaziale, sfrecciando nell'immensità dello spazio, pronto a incenerire i nemici a colpi di laser. Libero di combattere per la ribellione o per l'impero, a seconda di come ti girano. Libero di spingere il tuo apparecchio alla velocità della luce, verso l'infinito e oltre. Libero, tanto per farla breve, di fare il cazzo che ti pare.
Probabilmente è proprio per questo motivo che, incollato al mio sedere (metaforicamente parlando, s'intende), usi gli abbaglianti di quel cesso di auto che ti ritrovi al pari dei laser di un x-wing, con l'unico risultato che, non potendomi incenerire fisicamente, incenerisci i miei coglioni.
E lo so, se il mondo fosse come tu lo desideri, questi abbaglianti di chi t'è stramuorto avrebbero il potere di farmi sparire dalla strada, punendomi in modo esemplare per aver avuto l'ardire di rispettare i limiti di velocità, e tu potresti involarti verso qualunque sia la tua destinazione finale anche se, come puoi immaginare, io ne avrei una da suggerirti che potrebbe, forse, non piacerti, ma sarebbe perfetta per te.
Ma la triste realtà è che tu e i tuoi sfarfallanti abbaglianti non riuscirete a liberarvi di me, perché il tuo non è un caccia stellare e tu non sei Luke Skywalker, ma solo un povero stronzo.
Caro amico... il mondo non è come lo vorresti, e non è neanche come lo vorrei io...