domenica 20 novembre 2011

Migrazioni



In principio era Splinder e, se proprio devo essere sincero, non è che mi ci trovassi proprio tanto male qui, almeno per quel che vale il mio “non trovarsi male”...
Perché dovete capire una cosa: io non potrei vivere senza computer e internet, però obiettivamente non ci capisco una mazza. Il mio è un approccio davvero primitivo, apro, scrivo, pubblico, edito, ripubblico, riedito, ripubblico... etc etc.
Il più delle volte non sono realmente consapevole di ciò che sto facendo (ma, del resto, chi lo è veramente?).
Sono un'entità primordiale in lotta simbiontica con una tecnologia che va al di là della sua comprensione, ma di cui è inevitabilmente parte. E anche se questo non è un bene, è un dato di fatto.
In questo Splider ed io avevamo trovato un giusto equilibrio. Lui non pretenedva troppo da me e mi faceva pubblicare quel che dovevo pubblicare in modo rapido ed indolore. Quindi, fosse dipeso da me, io sarei restato, se non altro per pigrizia... e perché sono un animale abitudinario. Sarei rimasto perché partire è un po' morire e per morire c'è sempre tempo... ma, col fatto che forse chiude, forse no, non si sa, ma meglio prevenire che curare e via discorrendo, ho dato il via a questa migrazione nonostante avessi svariatissimi altri cazzi per la testa (mi si perdoni il francesismo).
La migrazione è anche lei un fatto primordiale. La prima regola di sopravvivenza di ogni specie vivente: nel momento in cui mutano le condizioni ambientali (in peggio ovviamente, magari mutassero in meglio almeno una volta) si fanno i bagagli e si va da un'altra parte.
Ora, se io fossi un uccello, tutto sarebbe più semplice. Le migrazioni degli uccelli sono spostamenti che gli animali compiono in modo regolare, periodico, lungo rotte ben precise, ma che, poi, sono sempre seguiti da un ritorno alle zone di partenza.
Nel mio caso la rotta è sconosciuta e dubito sia previsto un ritorno, il che rende tutto molto più precario e faticoso.
Quindi, giusto per concludere questo strano post, il succo di tutta la faccenda è che, al momento, mi girano i coglioni.
Forse tra qualche giorno me ne farò una ragione e vedrò il lato positivo dell'intera faccenda, ma per ora no. Per ora mi sto muovendo come un elefante in un negozio di “template” di porcellana, codici html particolarmente stronzi e NON SO COSA STO FACENDO.

Se mi vedete con un'aria strana tirate dritto, non mi salutate e evitate di guardarmi negli occhi.
Tra qualche giorno sarà tutto passato... forse. O forse no.
Cazzo.

Ad ogni modo adesso sono qui... se son rose fioriranno.