domenica 25 settembre 2016

Una parola al giorno (o quasi): STUPIDITA'

Proprio stamattina ho twittato che "Gli stupidi sono molto più pericolosi dei cattivi: sono più numerosi, agiscono senza una motivazione e, soprattutto, sono imprevedibili." [autocit.].
A questo proposito, e per avvalorare tale affermazione, vorrei portare l'esempio del primo grande stupido della storia dell'umanità: Caino.
Perché Caino? Qualcuno potrebbe obiettare che il primo stupido della storia sia stato Adamo, ma per quanto riguarda lo sfortunato progenitore del genere umano ritengo opportuno ribadire tutte le attenuanti del caso: quando una donna vestita di foglie di fico viene da te e ti propone di mangiare una mela insieme, tu le dici di sì, non ci sono santi (e neanche Dii) che tengano. Chiunque, al posto di Adamo, avrebbe fatto la stessa cosa, e non è una questione di stupidità ma di circolazione sanguigna.
Tornando al buon Caino, invece, qualcun altro potrebbe ritenere il suo un gesto di pura, assoluta cattiveria. Siamo di fronte al primo omicidio della storia, come si può parlare, dunque, di stupidità?
Orbene, per trarre le dovute conclusioni, rinfreschiamoci la memoria e rileggiamo la storia così come viene narrata nella genesi:

Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». 2 Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
3 Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; 4 anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5 ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7 Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». 8 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. 9 Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». 10 Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 13 Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono! 

Allora... io posso anche capire che quel perfettino di Abele avesse un effetto deleterio sulle appendici sferiche del fratello, e posso capire che Caino soffrisse di un enorme senso di inferiorità, ma per pensare di ammazzare tuo fratello e passarla liscia quando già sai che sarà Dio a occuparsi delle indagini bisogna essere davvero stupidi. 
Ancora ancora avrei capito, se l'azione si fosse svolta ai giorni nostri, nel centro di New York. In mezzo a tutto quel casino si sarebbe potuto quanto meno auspicare in un momento di distrazione del Padreterno, magari temporaneamente concentrato sulla possibilità che Trump diventi presidente degli Stati Uniti. Ma considerando che, all'epoca, la popolazione mondiale era di 4 persone compresa la vittima... l'astuto piano con cui Caino voleva liberarsi della concorrenza appare inevitabilmente il più idiota della storia.
Mentre cercava di discolparsi me lo immagino più o meno così:
"Caino, hai visto Abele?"
"Chi, io?"
"Cai', voi in due siete... se non trovo Abele a chi devo chiedere?"
"A me?"
"Esatto. L'hai visto?"
"Sono forse il guardiano di mio fratello?"
"Quello che sei non te lo posso dire... Caino?"
"Sì?"
<>"Quand'è che hai visto Abele l'ultima volta?"
"Ma non lo so, stava in giro con una capra... forse lo sa lei."
<>"Stai cercando di dare la colpa a una capra?"
"Ho sentito che alcune capre sono molto pericolose..."
"Che gli hai fatto?"
"Ma non è che gli abbia  proprio fatto qualcosa... si scherzava, lui stava dicendo che le mie offerte fanno schifo, che tra una braciata di carne e uno sformato vegano non c'è storia e allora io gli ho detto che tutta quella carne morta era inammissibile... poi lui forse potrebbe essere caduto, e io potrei aver inavvertitamente fatto cadere un sasso... un sassetto... chi andava a pensare che uno con la su testa di coccio si sarebbe fatto male! Sono innocente, lo giuro su Dio!"

Se Caino fosse stato cattivo, avrebbe agito in modo più scaltro. Avrebbe fatto in modo di far circolare brutte storie su Abele e le sue capre, gli avrebbe sabotato le offerte o, meglio ancora, avrebbe sacrificato al Signore dei supervegetali geneticamente modificati o chissà cos'altro si sarebbe inventato, ma, il succo della storia, è che se Abele avesse avuto un fratello cattivo, sarebbe morto di vecchiaia. Ecco perché gli stupidi sono pericolosi.

domenica 18 settembre 2016

Una parola al giorno (o quasi): PERCEZIONI


Tremila e passa anni fa, davanti a uno spettacolo del genere, avrei detto: "Cacchio è DIO! Questo è un SUO segno! Probabilemente vuole che costruisca un'arca, o che liberi il popolo eletto, forse devo uccidere il mio primogenito..."
Adesso, l'unico pensiero che mi viene in mente è: "cacchio non ho la reflex, devo scattare col cellulare..."
Non so.
Tremila e passa anni fa c'era più magia, anche senza Harry Potter. Però non c'erano le reflex e la vita media si aggirava intorno ai 25 anni. Forse è meglio oggi. Anche se la faccenda del primogenito... uhm...