Ne avevo già scritto in occasione dei mondiali, qualche anno fa, ne vorrei riparlare oggi, all'indomani della tragica (si fa per dire, sono pur sempre napoletano) débâcle della Juventus a Cardiff.
Iniziamo col dire che il calcio mi fa schifo. Non come gioco in sé, ma per tutto ciò che rappresenta e perché raccoglie il peggio del genere umano sia in campo che fuori.
Il calcio mi nausea, dunque, e non si smentisce mai, ma il calcio è ovunque e quindi, di tanto in tanto, mio malgrado, sono costretto a confrontarmi con esso.
In una di queste infelici occasioni, ieri, durante la finale di champions, ho avuto il "piacere" di assistere alla inqualificabile sceneggiata di quel cialtrone che risponde al nome di Sergio Ramos che, sfiorato da Cuadrado, è precipitato al suolo come fulminato da colpo apoplettico, rotolandosi in preda ad atroci dolori e gemendo come una vacca gravida in procinto di sgravare 102 vitelli ipertrofici. Il risultato della sua penosa recita ha prodotto l'ingiusta espulsione del giocatore juventino tra blande proteste. Anche i commentatori si sono limitati a sottolineare marginalmente la poco sportiva simulazione del buffone madrileno, facendosene rapidamnete una ragione come se fosse parte inevitabile del gioco.
Analogamente, salvo poche eccezioni, nei vari articoli delle riviste sportive, stamattina, se ne fa cenno come un evento discutibile ma, tutto sommato, poco rilevante se paraganato alla prestazione di merda della Juventus.
Ecco, per me tuto ciò è inaccettabile.
Un gesto come quello di Sergio Ramos, inequivocabile nella sua truffandina messa in scena, dovrebbe essere sancito dalle autorità sportive, messo in evidenza con sommo disprezzo da qualsiasi commentatore e da qualsiasi tifoso, finanche dai compagni di squadra, e suscitare una sconfinata e genuina indignazione, perchè si tratta di una grottesca e oltraggiosa truffa non solo ai danni della Juventus, ma di tutti quelli che amano lo sport. E non me ne frega niente se il gesto indegno e indecoroso sia stato fatto contro la "rubentus" come viene chiamata la squadra da noi napoletani (e da altra variegata fauna italica). Non me ne frega della legge del taglione o della cosiddetta giustizia divina. Il fatto è che questo tipo di simulazioni a cui, detto per inciso, Sergio Ramos non è nuovo, sono VERGOGNOSE e non dovrebbero essere accettate, mai, in nessuna circostanza.
Dovremmo avere ancora la forza di sentirci offesi da un comportamento del genere, invece di accettarlo seppur con fastidio, ma la verità è che siamo drammaticamente assuefatti a questo tipo di mentalità.
Ci siamo abituati alle piccole e grandi furberie di questo popolo di mediocri cialtroni che ci circonda. Quelli che se ne fottono delle regole perché tanto la pasano sempre liscia. Quelli che, sotto sotto, un po' invidiamo, perché fanno tutto quello che noi non abbiamo il "coraggio" di fare, e non ne pagano mai le conseguenze, proprio come il buon Sergio, che adesso, dopo cotanta baldanzosa prestazione, può godersi la vittoria, orgoglioso di aver mostrato a tutto il mondo di che pasta sia fatto. Tanto... giustamente, cosa volete che gliene fotta? Continuerà a guadagnare barche di soldi e a firmare autografi, come se niente fosse...