giovedì 10 aprile 2008

I Posti della Memoria

Esistono dei luoghi, sparsi un po' alla rinfusa nei nostri ricordi, che occuperanno sempre un posto speciale per noi.
Non è indispensabile che siano particolarmente belli. Non devono necessariamente essere scogliere a strapiombo sull'oceano, o promontori protesi nella nebbia. Né devono essere grattacieli svettanti tra le nuvole, o barche a vela perdute nel tramonto. Certo, a volte, il fatto che questi posti siano anche degli scenari suggestivi può aiutare, ma non è per quello, in particolare, che sono speciali.
Sono speciali perché sono stati testimoni di qualcosa.
Ed anche qui… non è necessario che l'evento di cui sono stati testimoni sia un evento storico… non deve trattarsi necessariamente della caduta del muro di Berlino, o della visita del Papa. Basta che si tratti di un evento che, in qualche modo, ha segnato la nostra vita. Ed allora ecco che quei posti, che per altri non hanno alcun significato… che possono, anzi, apparire banali se non addirittura sgradevoli alla maggior parte dei passanti, grazie alla loro capacità di assorbire e conservare i riflessi del tempo, cessano di essere semplicemente dei "posti" e diventano dei "momenti".
I nostri piccoli grandi momenti perduti nel tempo.
E così è possibile che diecimila persone, passando davanti ad una piccola libreria alla fine di una strada angusta e soffocata da macchine parcheggiate in doppia fila, vedranno solo questo: una piccola libreria alla fine di una strada angusta e soffocata da macchine parcheggiate in doppia fila… mentre io ci vedrò sempre un ragazzino di 11 anni al settimo cielo perché il padre gli aveva appena regalato il Signore degli Anelli. E ancora, un trafficato incrocio in mezzo allo smog, sovrastato da palazzi ingrigiti dal fumo, sarà per tutti nient'altro che uno scenario urbano da dimenticare, mentre a me racconterà sempre il primo bacio dato a Paola, ed a dispetto del traffico e dello smog, sarà sempre meravigliosamente dolce e luminoso.
Posti così, non vanno trattati con troppa superficialità. Perché possono colpirti all'improvviso ed anche far male, a volte. Perché loro sanno, loro hanno conservato e non dimenticano mai, a differenza delle persone, che passano e lasciano tutto alle spalle. Loro sono lì, fermi, solidi… a ricordare anche per noi. Che ci piaccia o no.
E sembra un giorno qualunque. Tu stai rincorrendo la tua vita, e ti sembra di riuscire a non perdere terreno, perché ormai sei diventato bravo in questa cosa. Ormai sei allenato e ci riesci… quasi in automatico. Anzi, è proprio questo che fai: metti il pilota automatico e vai. Lavoro, supermercato, e poi c'è Fabio da accompagnare al catechismo e il commercialista… e la banca. E tutto scorre intorno a te, con fluidità, senza darti la sensazione di essere in affanno perché tu, ormai… sei un professionista. Poi improvvisamente alzi lo sguardo, e vedi che sei proprio lì, in quell'incrocio. Che non è più un incrocio… e tu non sei più tu… non sei più il tu di oggi, almeno, perché qualcuno ha fatto una magia e ti ha riportato indietro nel tempo. E se t'è andata bene… questo momento ti carezzerà e ti parlerà con dolcezza. Se sei stato meno fortunato, ti prenderà a calci e a pugni, lasciandoti a terra, confuso, a sputare sangue.
Oggi m'è andata bene. Mentre facevo uno dei quei servizi sgradevoli che, da soli, sarebbero in grado di far girare le palle a un esercito… quasi senza accorgermene, ho infilato due di quei posti speciali. E loro, non io, loro… perché è tutto merito loro, sono riusciti a dare un senso anche questo pomeriggio del cavolo.
Oggi è così, domani… boh, mi andrò a cercare qualche altro posto della memoria o, meglio ancora, cercherò di crearne uno nuovo, da aggiungere agli altri…

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