sabato 1 marzo 2014

Una parola al giorno: CONTRASTO

Mentre facevo zapping ieri sera, ho visto l'inizio di “virus” su RAI 2, con la lettura di una toccante lettera scritta da una ragazzina di 17 anni, figlia di un imprenditore edile rovinato dalla crisi che si è quasi ucciso davanti a lei, distrutto dalla prospettiva di non poter più garantire un futuro ai propri figli... è stato un momento di angoscia così intenso che istintivamente ho provato a cambiare canale per alleggerire il disagio quasi fisico... 
Immagine puramente esemplificativa
e così ho beccato una carrellata di culi danzanti intorno al ridanciano Enrico Brignano, su RAI 1, che stava testé iniziando la sua trasmissione “il meglio d'Italia”.
Il meglio d'Italia?
Il contrasto tra le due immagini, quasi sovrapposte nella brutale successione visiva, mi ha lasciato boccheggiante.
Da un lato un'Italia che soffre e sanguina, dall'altro il meglio di un'Italia che, a voler vedere tra le righe, e tra i culi, un po' se ne strafotte.
Ora, per carità. Brignano è un comico e deve far ridere (se ci riesce).
Però se faccio un confronto con Crozza, che a Sanremo ha trattato più o meno la stessa tematica, in quest'ultimo si leggeva una rabbia e una profonda delusione per ciò che eravamo e che potremmo essere, ma che, ahimè, al momento non siamo assolutamente.
In Brignano c'erano solo i frizzi e lazzi. Frizzi e lazzi che paragonati ai cazzi che ci becchiamo ogni giorno, un po' disturbano... soprattutto se hai appena ascoltato la disperata richiesta d'aiuto di una ragazzina di 17 anni che non ha più un futuro.

Ma forse, in questo momento della nostra storia, il “meglio” d'Italia è rappresentato proprio questo grottesco contrasto.

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