mercoledì 26 marzo 2014

Una parola al giorno (o quasi): BELLEZZA 2... e STUPORE... e AMMIRAZIONE... e INVIDIA





Per portare - diciamo - a conclusione, il discorso iniziato parlando de "La Grande Bellezza", vorrei fare un breve cenno a True Detective.
Nella conclusione del quarto episodio di questa eccezionale serie della HBO, possiamo assistere a un intricato piano sequenza della durata di ben 6 minuti.
Si tratta di un notevole virtuosismo registico e molti hanno accolto la cosa con inevitabile ammirazione, ma c'è anche chi dato dello "sborone" al regista che si è voluto cimentare in una tale impresa tutto sommato non indispensabile. In fondo... con due o tre stacchi la scena non avrebbe perso nulla.
Eppure...
Se confrontiamo questa prodezza con quelle di Sorrentino (sì lo so che sono due prodotti completamente diversi) viene spontanea una riflessione:
Mentre in ogni inquadratura de "La Grande Bellezza" emerge prepotente la "mano" del regista, guardando True Detective pochi si sono resi conto di questo piano sequenza. La maggior parte degli spettatori si è limitata a godersi la scena senza "rendersi conto" di cosa sta guardando.
Il piano sequenza conferisce a quei sei minuti una tensione  e un ritmo enormi, ma non ne diventa protagonista. A mente fredda, dopo (molto dopo), lo spettatore può ragionarci su e rendersi conto della portata "tecnica" di ciò che ha appena visto. Ma fino a quel momento si è goduto la scena... e la storia.
Questo a mio modesto parere, è un esempio di regia tecnicamente eccellente, ma non invasiva. Una regia attenta, profonda, suggestiva che non diventa protagonista della storia, ma che ne valorizza ogni aspetto, mimetizzandosi, restando nell'ombra e facendo sì che il pubblico venga risucchiato nel racconto e vi si perda...
True Detective è la dimostrazione di come si possa essere dei registi straordinari senza dover per forza far capolino all'interno delle proprie riprese, ricordando al pubblico quanto si è dannatamente bravi.
Questo è il tipo di regia che preferisco ed è il motivo per cui non ho amato il film di Sorrentino. 

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