giovedì 3 luglio 2014

Una parola al giorno (o quasi): SILENZIO

Premetto che questa è una brutta storia.
Se siete persone sensibili, se avete l'animo delicato se non siete in grado di sopportare emozioni forti, fermatevi qui, prima che sia troppo tardi, perché quello che segue non fa per voi.
Non leggete questo post, davvero, lo dico sinceramente...
Certo, potrei stare zitto. Potrei evitare di scrivere parole che, già lo so, turberanno profondamente chi proseguirà nella lettura. Ma arriva un momento in cui non si può più tacere. In cui bisogna trovare il coraggio di dire a voce alta anche quelle cose che nessuno vorrebbe dire. Quelle verità scomode che taciamo per vigliaccheria, per consuetudine, per pudore.
Arriva il momento in cui qualcuno deve parlare, perché il silenzio non è mai una soluzione, ma solo una facile via di fuga che non porta da nessuna parte.
E allora basta!
Quando davvero abbiamo raggiunto l'esasperazione. Quando quello stillicidio di provocazioni striscianti, cattive, prepotenti ci logora dentro, consumando anche un po' della nostra anima, minando le nostre certezze, la nostra fiducia che il mondo possa, in fondo, essere migliore di quello che sembra... allora viene il momento di dire le cose come stanno.
E... lo so, tutti prima o poi ci sono passati. Anche a me era già successo a volte, di dover affrontare una situazione simile. Quando lavori in posti molto grandi... megacompagnie, uffici pubblici, ministeri, enti... devi confrontarti costantemente con questa situazione. 
Ma, ad essere sinceri, mai e poi mai mi era capitato di dover subire questo scempio in modo così sistematico, quasi scientifico. Tutti i santi giorni!
Quindi vorrei dire a questa “persona” chiunque essa sia, che sono stufo, ogni volta che devo andare in bagno, di dover fare il “totocesso” sperando di non beccare la tazza marchiata vilmente dal suo deretano. Non mi interessa come abbia fatto a trasformare il buco del culo nell'equivalente di un aerografo, né provo la minima compassione per gli spasmi atroci che quasi sicuramente precedono la deflagrazione con cui devasta i bagni. Semplicemente deve smettere di scagazzare follemente ogni giorno! Basta! C'è un limite a tutto.
Non lo dico solo per me. La vedo l'espressione terrorizzata di chi, come me, si accinge a entrare nel bagno, non sapendo cosa troverà lì dentro. Vedo quel misto di timore, disgusto preventivo, speranza che, almeno per una volta, quelle atroci paure si riveleranno infondate...
Ma cacchio! Non si può vivere così.
Ho visto persone trattenersi fino a star male pur di non entrare in quei cessi.
Ne ho viste altre prendere la macchina e correre nel bagno di casa, anche a distanza di chilometri e chilometri.
Ho visto persone pregare, prima di aprire quella porta!
Ma di fronte allo scagazzatore seriale non c'è preghiera che tenga.
E sono anche stufo di guardare con sospetto le persone che incontro nei corridoi. Di chiedermi costantemente "sarà lui?". Di essere consumato dal sospetto e dalla sfiducia tanto da non riuscire più a sorridere agli altri, perché ognuno di loro è il mio potenziale nemico, 
Non so chi tu sia, non so se sei umano o alieno. Non so niente di te, ma una cosa te la posso dire: amico, fatti curare. Tu non stai bene. Non è normale quello che fai tutti i giorni in quei bagni... è roba che non si è mai vista, neanche in un film dell'orrore, neanche in un film di John Waters!
Amico, non si può andare avanti così... te lo dico perché se le cose non cambiano vedo solo due possibilità: la prima è il linciaggio (perché appena ti becchiamo non ci sarà alcuna pietà), la seconda è che tu vada incontro spontaneamente all'autodistruzione nel corso di una di quelle magmatiche defecazioni (il che vorrebbe dire trovare oltre al tuo ormai consueto marchio, anche il tuo cadavere rattrappito, probabilmente parzialmente abbarbicato ai bordi della tazza... e non ce lo meritiamo).

Quindi, prima che la situazione degeneri e diventi più spiacevole di quanto già non sia (e ti assicuro che lo è già molto)... rifletti, e curati!

Cazzo...

NB. Per ovvi motivi questo post è privo di immagini.

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