giovedì 31 luglio 2014

Una Parola al Giorno (o quasi): LIBERTA'

Flickr Creative Commons 

(CC BY-NC 2.0foto di Timothy Vogel


Mio caro signore un po' in là con gli anni – ma neanche tanto – che mentre cammini davanti a me rilasci rumorosamente una quantità oscena di gas intestinali composti, a occhio e croce, da  azoto, ossigeno, metano, biossido di carbonio (prodotto dai batteri anaerobi), idrogeno, acidi grassi, solfuro di idrogeno e solfato di carbonile. Io capisco che, con l'età, si tenda a diventare un po' egoisti e, del resto, lo stesso divo Claudio soleva ripetere: “meglio appestare gli altri che appestare sé stessi”. Posso ipotizzare che tu, 'sì compreso nella liberatoria attività di scarico, non ti sia accorto della mia presenza alle tue spalle e intuisco vagamente, dalla tua espressione serena e compiaciuta, che liberarti dall'opprimente tensione gassosa che sta affliggendo le tue viscere sia fonte di enorme sollievo. Tuttavia devi capire anche il punto di vista di chi, come me, si ritrova sottovento, inerme, di fronte all'immane produzione del tuo intestino che può essere definito in mille modi fuorché pigro.
Quindi non te ne avere a male se ti supero frettolosamente facendoti sobbalzare e, nel caso avessi dei dubbi, quel vaffanculo mezzo masticato che hai sentito, era rivolto a te... ma soprattutto, prendi per buoni questi due consigli parzialmente disinteressati: PRIMO: se proprio devi aprire lo sfiatatoio posteriore in mezzo alla strada assicurati che non ci siano civili nei paraggi; SECONDO: appena possibile acquista una mezza tonnellata di compresse di carbone attivo. Forse non basteranno ad assorbire la tua intera produzione mefitica, ma la limiteranno fortemente facendoti guadagnare quei minuti necessari per raggiungere un bagno o, quanto meno, un luogo appartato, prima di “dar fuoco alle polveri”.

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