mercoledì 5 ottobre 2016

Una parola al giorno (o quasi): OSSIMORO

ossimoro
  1. Figura retorica consistente nell'accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari.


Dovendo spiegare in modo immediato e facilmente comprensibile l'ossimoro, la prima cosa che mi viene in mente sono gli Stati Uniti Uniti d'America.
Gli USA, infatti, sono capaci di accostare, all'interno della locuzione "grande Nazione", concetti antitetici quali "libertà" e "schiavitù", tanto per fare un esempio, e convivere allegramente con entrambi.

 
Le contradizioni fanno parte della natura umana, forse è l'uomo l'ossimoro vivente più grande che esista. Ma gli Stati Uniti hanno dell'incredibile perché sono un miscuglio perfetto di spinta in avanti e all'indietro quasi simultanee: teatro di grandi battaglie per l'emancipazione dei diritti della comunità gay, lesbo e Transgender, molto più avanti dell'Italia (lo so non ci vuole molto) per quanto riguarda i matrimoni e le adozioni gay, ci si aspetterebbe che fossero quasi una specie di paradiso, se non per le minoranze etniche, almeno per chi vuole essere libero di innamorarsi di chi gli pare e vivere serenamente la propria sessualità. Invece sono anche il posto dove il vice di Trump, Mike Pence, ha firmato il Religious Freedom Restoration Act, in base al quale, prima che mezzo stato si rivoltasse costringendolo a una parziale revisione, per motivi religiosi ci si poteva rifiutare di fornire servizi (attenzione stiamo parlando di servizi commerciali, non servizietti) ai gay...

Se non è un ossimoro questo che cos'è?
Ah già, forse è solo stupida arrogante ignoranza...


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