sabato 1 ottobre 2016

Una parola al giorno (o quasi): ALIBI

Esiste una particolare categoria di guidatori che ritiene l’uso delle quattro frecce una sorta di “salva tutti” del codice della strada: se metti le quattro frecce, non sei solo giustificato, ma sei proprio autorizzato a fermarti un po’ dove cazzo ti pare, qualunque sia il motivo, e nessuno può azzardarsi a sollevare la benché minima obiezione perché le quattro frecce sono più potenti della bacchetta di Voldemort e dell’Unico Anello messi insieme.

Allargando il concetto alla vita quotidiana extrastradale, tutti noi abbiamo una specie di dispositivo mentale che sostituisce perfettamente quello automobilistico.  
E’ quel meccanismo pronto a scattare quando facciamo qualcosa di scorretto e che, al pari delle quattro frecce, ci fa sentire giustificati e autorizzati a comportarci da stronzi.

Ok, non pago le tasse, ma è colpa del governo.
Vabbè, sono passato davanti a tutti nella fila al supermercato, ma io ho i figli a casa e non posso perdere tempo.
E’ vero, ho messo le corna a mia moglie, ma lei mi trascurava.
Sì, ho lasciato quel vecchietto moribondo in piedi per tutto il tragitto della metro, ma a scuola mi sono stancato da morire.
In ufficio faccio i cazzi miei al computer, ma è colpa del capo che mi fa lavorare troppo.
Etc etc…

Ogni nefandezza ha pronto il suo alibi, basta premere il tasto al momento giusto, anzi, ormai siamo diventati così bravi che non bisogna premere niente, le quattro frecce si accendono spontaneamente, appena ce n’è bisogno… così possiamo dormire sonni tranquilli e mantenere la nostra coscienza immacolata come la neve.


Tic – tic –tic – tic - tic…

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