domenica 13 dicembre 2015

Una parola al giorno (o quasi): SERIETA'

Stamattina c'erano le gare di atletica.
Si correva la staffetta 4x100.
Per chi non lo sapesse, la staffetta 4x100 prevede 4 atleti che corrano ognuno 100 metri.
Quando gli atleti hanno 12 anni, la sfaffetta 4x100 prevede anche 4 o più genitori che accompagnino i figli sul luogo in cui si svolgerà la gara, anche se si corre a prima mattina, anche se magari si rompono i coglioni. Anche se in queste domeniche c'è da fare lo shopping Natalizio.
E se i figli sono capricciosi, la staffetta 4x100 prevede che i genitori dicano quelle cose strane tipo: "ci sono altri tre ragazzi che ti aspettano, che si sono alzati per tempo, sono andati sul posto e se tu non dovessi presentarti, all'ultimo momento, senza un perché, non potranno partecipare alla gara. Hai preso un impegno e ora lo devi mantenere, è una questione di serietà e di rispetto".
Cose così. Di una banalità così imbarazzante da poter sembrare, all'apparenza, scontate.
E infatti, come volevasi dimostrare, il quarto ragazzino della squadra di mio figlio non si è presentato.
E' andata a finire che, al momento della gara, lo hanno dovuto sostituire con un ragazzino di 9 anni, assolutamente eroico, che si è dovuto confrontare con avversari che lo sovrastavano di 3/4 anni (e a quell'età si sentono tutti).
Quando Luca, che correva il quarto finale, ha ricevuto il testimone, gli avversari avevano già tagliato il traguardo.
Ha corso lo stesso impegnandosi al massimo. Per quel che valeva, avrebbe potuto anche saltellare un piede sì e l'altro no, ma ha corso come un pazzo. Lui.
E' una questione di serietà.


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