domenica 17 luglio 2016

Una parola al giorno (o quasi): CANI... (e PADRONI)

LETTERA APERTA ALLA SIGNORA COL CANE

Cara signora che porti a spasso il tuo amato amico a quattro zampe lungo gli accoglienti viali del parco di Capodimonte, per essere sicuro che nelle comunicazioni tra di noi non ci sia il benché minimo spazio per qualche spiacevole equivoco ci tengo a precisare che:
A)   So bene che tu sei assolutamente convinta che il tuo cane e, per estensione, tutto il mondo animale in generale, siano decisamente migliori del genere umano, capace di così tanta violenza gratuita e di una crudeltà fisica e mentale che nessun animale potrebbe mai eguagliare.
B)    Immagino dal tuo volto triste che la tua vita fino a questo momento si sia svolta all’insegna del “mai_una_gioia” in modo abbastanza piatto e solitario, con una notevole carenza di affetti famigliari e/o amicali e, soprattutto, senza relazioni amorose appaganti e durature.
C)    Sono abbastanza certo che tu non abbia figli perché, altrimenti, si sarebbero già estinti vista la tua scarsa cura per le più basilari norme igienico-sanitarie.
D)   Sono assolutamente convinto che il tuo cane sia una creatura meravigliosa. Non ho motivo di dubitare del fatto che abbia portato la luce nella tua scialba vita e che esso sia, a tutti gli effetti, l’unica ragione per cui ti alzi al mattino e vai a dormire con un beato sorriso di gioia, la sera…
Tuttavia è bene che ci chiariamo:


tu col tuo cane di merda puoi farci quello che vuoi, puoi anche andarci a letto se ti aggrada. Sono cazzi tuoi e io sono abbastanza di ampie vedute per ritenere che quello che succede tra un padrone e il suo cane siano fatti che non mi riguardano… 
MA NON PUOI FARGLI BERE L’ACQUA DIRETTAMENTE DALLA CAZZO DI FONTANELLA PUBBLICA DA CUI BEVIAMO ANCHE NOI!!!

Vaffanculo tu e il tuo cane.

Con simpatia.

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