Con cellulari, macchinette
ultracompatte e altre diavolerie del caso, l’arte (si fa per dire) della
fotografia è diventata un patrimonio collettivo.
Il che non è necessariamente un
bene… perché tra la semplice operazione dello “scattare” e il capire veramente quello
che si sta facendo e come lo si sta facendo, c’è una bella differenza.
Tralasciando l’argomento “selfie”
e le drammatiche considerazioni socioculturali che inevitabilmente vi si
accompagnano, vorrei soffermarmi, invece, su una questione ampiamente dibattuta
e che manda in crisi i novelli fotografi in procinto, eventualmente, di
acquistare una macchina fotografica.
E mi riferisco a una questione di
importanza vitale per qualsiasi fotografo: la dimensione dello zoom.
Inutile negarlo, qualsiasi
fotoamatore, al momento di acquistare la fotocamera che lo accompagnerà nelle
epiche imprese che lo attendono, si concentra quasi unicamente su due
parametri, i megapixel e lo zoom. Come se questi fossero gli unici due fattori in
grado di garantire la qualità di una foto.
la Fuji vista dalla Nikon |
Ma mentre i megapixel, bene o male,
ormai te li tira in faccia anche con una certa sufficienza qualsiasi produttore
di videocamere, lo zoom, o meglio il superzoom, è ancora un requisito quasi
elitario.
Al di là di ovvie considerazioni
sullo zoom come sublimazione del pene e l’evidente orgoglio di ogni fotografo
nello sfoggiare le dimensioni del proprio zoom, quello che ci interessa, nel
caso specifico, è la qualità delle immagini.
Molti pseudofotografi come me,
che si dilettano con risultati anche discutibili utilizzando modelli più o meno
economici, ma iperdotati, al momento di valutare un possibile salto di qualità
con il passaggio alle blasonate reflex, si fanno bloccare proprio dall’annosa
questione dello zoom.
Mi spiego.
Che le Reflex siano
qualitativamente superiori alle bridge o alle compatte è un dato di fatto
assodato e scontato.
Ma lo zoom?
Dice il fotografo provetto: Io non voglio diventare Cartier Bresson, ho
esigenze molto più terra terra. Mi basta fare scatti bellini, immortalare i
miei figli durante la partita di calcetto, qualche animale qua e là… insomma,
cose così. Con tali esigenze anche un cercopiteco di Brazzà si renderà conto che
avere a disposizione un “grande” zoom è comodo. Molto comodo.
la Nikon vista dalla Fuji |
Ed ecco, dunque, tristi omini
armati di macchina fotografica, confrontarsi orgogliosamente: la mia bridge ha un 30 x… la tua reflex
quanti x ha?
Una delle domande che ricorrono
più frequentemente sui forum è proprio questa: Ma se io volessi prendere una reflex, per avere uno zoom di pari
ingrandimento, che dovrei comprare? Un cannone da 6000 euro? E chi ce li ha? No
grazie, mi tengo la bridge. Sarà qualitativamente inferiore ma il mio zoom è
più grande del tuo. Se devo fotografare mio figlio che si tuffa, mentre sono
comodamente steso sotto all’ombrellone la mia bridge col suo fottutissimo 30 x
farà il suo sporco lavoro.
Orbene… essendo passato
attraverso lo stesso dilemma. Avendo passato notti, lacerato dal dubbio e roso
dall’incertezza, sono qui a scrivere queste poche righe a vantaggio di tutti
quelli che si trovano nella mia condizione, perché possano trarre vantaggio
dalla mia esperienza.
Per prima cosa sappiate che 30 x non vuol dire che lo zoom
ingrandisce di 30 volte, ma indica il rapporto tra focale minima e massima.
Vale a dire che se la vostra Bridge ha una focale che varia da 24 a 720 mm
equivalenti (come la mia), dividendo 720 per 24 otteniamo il famigerato 30X che
è dunque un valore che, tutto sommato, non ci serve a un cazzo, almeno per quel
che ci interessa, vale a dire valutare il massimo ingrandimento prodotto dalla
nostra bridge.
Quello che ci interessa, in
realtà, è il valore di focale massima, 720.
Beh porca vacca zozza, ma 720 mm è un cacchio di valore. Uno zoom
tamron 150-600 mm per fare un esempio economico, costa 1200 euro, al quale
bisogna aggiungere il corpo macchina… insomma per avere una focale che mi
garantisca l’ingrandimento della mia bridge dovrei spendere sui 2000 euro. Non
me lo posso permettere, mi tengo la mia bridge e il mio 30 x.
Il fatto è che quando scattate
con la vostra bridge alla massima focale avrete un risultato qualitativamente
abbastanza scadente.
La luna fotografata con Nikon D7100 e Tamron 70-300 |
Se prendete uno zoom 70-300
sempre della tamron e scattate la stessa foto, e la ingrandite fino a
raggiungere l’ingrandimento prodotto dallo zoom della bridge, avrete una
qualità e un dettaglio superiori.
La luna fotografata con una fujui hs33 - 30x |
Il che vuol dire che se la vostra esigenza
primaria è fotografare cose piccole, lontane e ingrandirle, avrete un risultato
migliore con una reflex e un 300 mm, piuttosto che con una bridge dopata e
dotata di superzoom.
In più la reflex vi garantisce un
universo di possibilità e di qualità che la bridge neanche si può sognare.
A puro titolo dimostrativo, potete vedere due foto della
luna (che è un soggetto piuttosto distante) scattate con la bridge e con la
reflex… valutate voi la differenza.
Ora, chiariamoci. La Reflex costa di più, su questo non ci piove. Però, non c'è bisogno di comprare obiettivi costosissimi per confrontarsi col 30x di molte compatte. Quindi, prima di fare acquisti, valutate bene...
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