domenica 13 luglio 2008

Sensi di Colpa

Mi piace guardarla mentre si riveste.

C’è qualcosa, nel modo in cui si copre, che la rende ancora più seducente di quando si spoglia. Qualcosa che la rende magica.

Ci ho riflettuto molto e la parola che, secondo me, rende meglio l’idea di ciò che lei è e sa essere per me, è “delizia” nell’accezione piena del termine, vale a dire: motivo di eccezionale godimento dei sensi o dello spirito. Lei è esattamente questo, un eccezionale godimento dei sensi e dello spirito.

Naturalmente lei lo sa che mi fa impazzire e si riabbottona lentamente, guardandomi con la coda dell’occhio e con il delicato accenno di un sorriso compiaciuto, per controllare che non mi stia perdendo lo spettacolo. Ed io l’adoro anche per questo.

Ma oggi c’è qualcosa che non va. Una leggera inquietudine che le vela lo sguardo… qualcosa la turba ma, come sempre, preferisce non parlarne fino a che non farò il primo passo.

«Che c’è tesoro?» le chiedo.

Lei fa finta di niente, scherza un po’, poi non può fare a meno di dirmelo: «ma tu non senti mai qualcosa tipo… non lo so, sensi di colpa?»

Sospiro. Sapevo che prima o poi sarebbe venuta fuori la questione e so anche cosa rispondere.

«Assolutamente no, perché dovrei?»

«Per esempio perché sei sposato».

Ancora con questa storia.

«Ne abbiamo già parlato, tesoro…»

«Parliamone ancora…» insiste.

«Ma di cosa dovremmo sentirci in colpa? Quello che facciamo è, spontaneo, naturale…»

«Scopiamo come maiali» precisa lei.

«Appunto… e con grande piacere reciproco, e quindi… cosa c’è che non va?»

Lei scuote il capo.

«Insomma se andassimo a cena fuori ci sarebbe qualcosa di male?» le chiedo.

«N…no certo».

«Se andassimo a vedere un bel film al cinema?»

«Neanche».

«E perché? Non starei comunque sottraendo del tempo alla mia famiglia?»

«Ma… non è che uno possa vivere sempre e solo per la propria famiglia» obietta Carla.

«Appunto…»

«Sì ma noi non andiamo al cinema, noi scopiamo!»

«E cosa cambia?» ormai l’ho portata esattamente dove volevo. So di avere ragione e lei non può più opporsi alla logica del mio ragionamento.

«Carla… se andassimo al cinema, o al ristorante, o ad un concerto, passeremmo del tempo piacevole insieme, godendo del cibo, dell’arte, della musica, insieme… e nessuno avrebbe qualcosa da ridire. Giusto? Noi invece facciamo sesso e come per magia la cosa diventa sporca, clandestina, immorale! Ma perché?» ho fatto tutta una tirata e devo fare una pausa per prendere fiato. Ne approfitto per sorriderle dolcemente e prenderle le mani tra le mie. «Perchè siamo ancora vittime di modi di pensare arcaici e bigotti, frutto di preconcetti religiosi da cui, invece, dovremmo affrancarci. E’ vero scopiamo e lo facciamo anche bene, e… siamo felici. Niente di quel che facciamo a letto riduce in qualche modo l’amore che provo per mia moglie o per i miei figli, e tu lo sai. Niente metterà mai in pericolo il mio matrimonio, quello che facciamo noi due è semplicemente, intrattenerci piacevolmente l’un l’altro, quando non sto con la mia famiglia. Tutto qui».

Carla sorride ed è bellissima.

«Lo so hai ragione» ammette, «è che ogni tanto penso che se gli altri sapessero, non capirebbero…»

«E’ per questo che non deve saperlo nessuno: questo è il nostro piccolo segreto…»

Annuisce. Ormai ha finito di rivestirsi e sta per uscire. Si è fatto tardi ed il nostro tempo è arrivato al termine, almeno per oggi.

«A proposito..» mi fa sulla soglia.

«Dimmi».

«Ho sentito mamma ieri, vorrebbe sapere che cosa hai deciso per Natale».

Sbuffo.

«Non fare così, lo sai che ci tiene ad avere la famiglia unita almeno a Natale…»

«Sì lo so… ma trovo che queste riunioni siano sempre così tristi».

«Verrà anche Luca da Padova… mancheresti solo tu…» insiste.

«E va bene» cedo «dille che ci sarò».

Mia sorella sorride soddisfatta, mi saluta con un bacio delicato e va via.

Io la guardo sorridendo come un ebete fino a che non è scomparsa oltre le scale, poi richiudo la porta e non posso fare a meno di pensare che, anche quest’anno, passerò un Natale di merda.

1 commento: