venerdì 18 settembre 2015

Una parola al giorno (o quasi): EQUILIBRIO

Sottotitolo: consigli a un giovane fotografo.


Ormai nell'era degli smartphone a millemila megapixel, di instagram, flickr, pinterest e tutti i social di questo mondo, delle compattine superdotate e chi più ne ha più ne metta, la fotografia è stata definitivamente sdoganata come qualcosa alla portata di tutti.
Ed è vero.
Tutti possono fare foto.
E tanti possono fare foto di cacca.
Ma ci sta. Non voglio fare il Reflex Nazi che sputa su tutto ciò che non sia stato prodotto secondo i sacri canoni.
La fotografia, come ogni forma espressiva, avrebbe le sue regole e la sua grammatica (che io stesso pur appassionato conosco solo marginalmente). Ma... se proprio vi rompete le palle e volete solo scattare a ciò che più vi piace, va bene.
E' comunque un modo per fissare degli attimi, dei ricordi, così, senza alcuna pretesa. 
Fotografate lo stracazzo che vi pare e siate felici.
C'è una cosa però, alla portata di tutti, che non richiede lo sforzo sovrumano di leggere manuali, di studiare le regole compositive, di comprare super mega attrezzature. 
Una cosa semplice e apparentemente banale che però può fare la differenza. 
Una cosa che in un mondo perfetto dovrebbe venire naturale ma che, invece, naturale non è, a quanto pare. Ed è questo che mi sento di consigliare spassionatamente a chiunque voglia scattare foto.

TENETE 
LA 
MACCHINA DRITTA.

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